Dapprincipio: Harmony, ridente cittadina della provincia americana. Ridente, ridente un Kaiser: è posto squallido, vuoto, privo di motivi ed interessi, che gira tutto attorno ad una miniera, un supermercato ed un motel da pochi soldi ove infrattarsi con locali battone (più o meno professioniste) – tutti tòpoi classici dell'horror, che verranno male impiegati in seguito. In compenso la città (si, insomma, più o meno) è abitata da un monotono sottobosco di fessi, cornuti e psicopatici (difficile, in onestà, dire quali delle tre categorie prevalga, demograficamente).
In tale idilliaco scenario si innesca la tragedia: un giovane bighellone (magistralmente malinterpretato da tale Jensen Ackles), in qualità di figlio del padrone della baracca, viene inopinatamente messo a lavorare in una miniera. A seguito della sua assolutamente totale dabbenaggine, un gruppo di sei minatori rimane coinvolto in un'esplosione (causale: gas) e sepolto sotto il crollo. Ne verranno estratti ma, sfortunatamente, delle sei vittime del disastro 5 hanno ricevuto altrettante amorevoli picconate al cranio dal sesto uomo, l'amabile Harry Warden – il quale si è così riservato l'ossigeno rimasto, fino a poterne uscire vivo, sebbene in coma.
Un anno dopo il buon Harry si sveglia, in ospedale, e non ha per niente dimenticato o metabolizzato bene la faccenda: anzi, massacra allegramente (a mani nude? Oppure gli avevano, cortesemente, lasciato il piccone tra gli oggetti personali? Mah) personale ospedaliero assortito, lasciando agli attoniti poliziotti un pout-pourri di corpi smembrati (letteralmente: torso da una parte, gambe dall'altra, voilà), casse toraciche squarciate, cuori estratti, delicatessen varie insomma.
Tale ardore non viene senza scopo, chiaramente: il fiero picconatore vuole imbucarsi ad una festa con tutta la peggio gioventù locale, tenuta sagacemente nella miniera di cui sopra (creatività dei teenager indigeni) onde vendicarsi del maldestro giovane responsabile dell'incidente (a nome Tom, so che morivate dalla voglia di saperlo) etc etc. En passant, squarta variamente tutti coloro che incontra, forzando un ricambio generazionale non previsto. Sventuratamente per Harry – e per voi, che vi sareste risparmiati ben oltre un'ora di film – alcuni imberbi oppongono resistenza, rallentando il massacro fino all'arrivo della polizia. I quali poliziotti inseguono il mascheratissimo (sembra un Darth Vader ante litteram, soprattutto per il respiro appena appena pesante che lo precede in ogni dove) killer su & giù per la miniera, lo smitragliano di pallottole, infine riemergono vittoriosi. Pare.
Dieci anni dopo, veniamo riportati ad Harmony e, sorpresa! Non è cambiato un cazzo! Il posto è sempre immerso nell'identica, spessissima coltre di inutile squallore. Solo Tom se ne è andato, avendo perso un po' di serenità col massacro di San Valentino. Ritorna, il furbone, al fine di svendere la miniera paterna (chissà come mai, poi, con tanti bei ricordi che ci aveva). Viene accolto, a seconda dei casi, come colui che porta la morte (tutti convinti che Harry Warden sia defunto ma ritorni prestamente ad inseguire l'ex giovane, ancora e sempre maldestro), o come colui che si vuole riscopare la ex fiancè, ora moglie dello sceriffo. Insomma, un benvenuto carico di affetto. Ciononostante si ferma (a scopo sessuale, è ovvio), ed effettivamente i massacri a picconate riprendono. Con essi ha inizio la ridda di ipotesi su chi sia il malvagissimo responsabile. Dapprima gli scommettitori si concentrano su Harry Warden. Si, quello ucciso dieci anni prima. Onde far crollare le quote un manipolo di vecchiacci (ex capo della polizia, ex dirigente della miniera, etc) conduce i giovani protagonisti sul luogo ove diedero (i vegliardi), con le proprie manine, sepoltura al fu picconatore principe di Harmony. Peccato che la fossa sia vuota. In compenso, veniamo a sapere che era stato sepolto con maschera e piccone. Un tocco di classe, il rispetto per i defunti (ammesso che lo fosse). Si sprecano le scene ridicole, ed il 3d viene sistematicamente impiegato in effetti a dir poco scolastici. La gente viene bucherellata con modalità ripetitive (grossa preferenza per cranio e cassa toracica), l'affannoso respiro del misteriosissimo killer (alitosi? Sospettiamo di si) lo annunzia sempre e ovunque con debito anticipo. Fortunatamente ha anche letto la grammatica minimale degli horror movies, quindi si palesa comunque e solo quando ce lo si aspetta. Mamma, che paura! La trama, in compenso, si rifiuta di dipanarsi, rimanendo incollata in eterno allo stesso, stantio, punto.
Giunge il finale, e qualche pietoso tentativo di sviarvi non vi ha certo impedito di mantenere salda la convinzione che dietro la mascherona (e l'asma) dell'assassino si celi una certa persona – ci avete messo circa 9 secondi a capirlo, e non vi sbagliavate. In compenso gli abitanti sono tutti di comprendonio durissimo, e non ci arrivano finché non si trovano un piccone piantato in qualche organo più o meno vitale. Selezione naturale, vien da pensare. Qualcuno si salva per culo smodato, o per meriti non propri. Il culmine si ha, somma sorpresa, nella miniera (l'avessero chiusa, gli stolti). Dalla quale usciranno una coppia (canonica, uomo & donna, niente di innovativo, non ci sperate) di sopravvissuti moderatamente eroi. E, come si conviene, il killer stesso. Domanda: ma davvero in America poliziotti, pompieri, soldati non si accorgono se uno dei loro si allontana dal luogo della tragedia con una maschera che gli cela il volto, barcollando e grondando sangue? Sarà l'addestramento speciale...
Una considerazione estetica, in chiusura: la prossima volta che fate un horror 3d, per il canonico ruolo di vittima-donna-nuda, scegliete una con due tette più esuberanti. Sennò l'effettone della tridimensionalità mi rimane mortificato. Grazie.
In tale idilliaco scenario si innesca la tragedia: un giovane bighellone (magistralmente malinterpretato da tale Jensen Ackles), in qualità di figlio del padrone della baracca, viene inopinatamente messo a lavorare in una miniera. A seguito della sua assolutamente totale dabbenaggine, un gruppo di sei minatori rimane coinvolto in un'esplosione (causale: gas) e sepolto sotto il crollo. Ne verranno estratti ma, sfortunatamente, delle sei vittime del disastro 5 hanno ricevuto altrettante amorevoli picconate al cranio dal sesto uomo, l'amabile Harry Warden – il quale si è così riservato l'ossigeno rimasto, fino a poterne uscire vivo, sebbene in coma.
Un anno dopo il buon Harry si sveglia, in ospedale, e non ha per niente dimenticato o metabolizzato bene la faccenda: anzi, massacra allegramente (a mani nude? Oppure gli avevano, cortesemente, lasciato il piccone tra gli oggetti personali? Mah) personale ospedaliero assortito, lasciando agli attoniti poliziotti un pout-pourri di corpi smembrati (letteralmente: torso da una parte, gambe dall'altra, voilà), casse toraciche squarciate, cuori estratti, delicatessen varie insomma.
Tale ardore non viene senza scopo, chiaramente: il fiero picconatore vuole imbucarsi ad una festa con tutta la peggio gioventù locale, tenuta sagacemente nella miniera di cui sopra (creatività dei teenager indigeni) onde vendicarsi del maldestro giovane responsabile dell'incidente (a nome Tom, so che morivate dalla voglia di saperlo) etc etc. En passant, squarta variamente tutti coloro che incontra, forzando un ricambio generazionale non previsto. Sventuratamente per Harry – e per voi, che vi sareste risparmiati ben oltre un'ora di film – alcuni imberbi oppongono resistenza, rallentando il massacro fino all'arrivo della polizia. I quali poliziotti inseguono il mascheratissimo (sembra un Darth Vader ante litteram, soprattutto per il respiro appena appena pesante che lo precede in ogni dove) killer su & giù per la miniera, lo smitragliano di pallottole, infine riemergono vittoriosi. Pare.
Dieci anni dopo, veniamo riportati ad Harmony e, sorpresa! Non è cambiato un cazzo! Il posto è sempre immerso nell'identica, spessissima coltre di inutile squallore. Solo Tom se ne è andato, avendo perso un po' di serenità col massacro di San Valentino. Ritorna, il furbone, al fine di svendere la miniera paterna (chissà come mai, poi, con tanti bei ricordi che ci aveva). Viene accolto, a seconda dei casi, come colui che porta la morte (tutti convinti che Harry Warden sia defunto ma ritorni prestamente ad inseguire l'ex giovane, ancora e sempre maldestro), o come colui che si vuole riscopare la ex fiancè, ora moglie dello sceriffo. Insomma, un benvenuto carico di affetto. Ciononostante si ferma (a scopo sessuale, è ovvio), ed effettivamente i massacri a picconate riprendono. Con essi ha inizio la ridda di ipotesi su chi sia il malvagissimo responsabile. Dapprima gli scommettitori si concentrano su Harry Warden. Si, quello ucciso dieci anni prima. Onde far crollare le quote un manipolo di vecchiacci (ex capo della polizia, ex dirigente della miniera, etc) conduce i giovani protagonisti sul luogo ove diedero (i vegliardi), con le proprie manine, sepoltura al fu picconatore principe di Harmony. Peccato che la fossa sia vuota. In compenso, veniamo a sapere che era stato sepolto con maschera e piccone. Un tocco di classe, il rispetto per i defunti (ammesso che lo fosse). Si sprecano le scene ridicole, ed il 3d viene sistematicamente impiegato in effetti a dir poco scolastici. La gente viene bucherellata con modalità ripetitive (grossa preferenza per cranio e cassa toracica), l'affannoso respiro del misteriosissimo killer (alitosi? Sospettiamo di si) lo annunzia sempre e ovunque con debito anticipo. Fortunatamente ha anche letto la grammatica minimale degli horror movies, quindi si palesa comunque e solo quando ce lo si aspetta. Mamma, che paura! La trama, in compenso, si rifiuta di dipanarsi, rimanendo incollata in eterno allo stesso, stantio, punto.
Giunge il finale, e qualche pietoso tentativo di sviarvi non vi ha certo impedito di mantenere salda la convinzione che dietro la mascherona (e l'asma) dell'assassino si celi una certa persona – ci avete messo circa 9 secondi a capirlo, e non vi sbagliavate. In compenso gli abitanti sono tutti di comprendonio durissimo, e non ci arrivano finché non si trovano un piccone piantato in qualche organo più o meno vitale. Selezione naturale, vien da pensare. Qualcuno si salva per culo smodato, o per meriti non propri. Il culmine si ha, somma sorpresa, nella miniera (l'avessero chiusa, gli stolti). Dalla quale usciranno una coppia (canonica, uomo & donna, niente di innovativo, non ci sperate) di sopravvissuti moderatamente eroi. E, come si conviene, il killer stesso. Domanda: ma davvero in America poliziotti, pompieri, soldati non si accorgono se uno dei loro si allontana dal luogo della tragedia con una maschera che gli cela il volto, barcollando e grondando sangue? Sarà l'addestramento speciale...
Una considerazione estetica, in chiusura: la prossima volta che fate un horror 3d, per il canonico ruolo di vittima-donna-nuda, scegliete una con due tette più esuberanti. Sennò l'effettone della tridimensionalità mi rimane mortificato. Grazie.
LA SCHEDA
S. Valentino di sangue - 3d
S. Valentino di sangue - 3d
In una frase: "era meglio IlMaiNato" - che è tutto dire. In alternativa: "Dai, è lui, chiaramente". Poi, dopo un'ora e poco più: "Te lo avevo detto che era lui".
Sconsigliatissimo: a chi desiderasse andare a vedere un film con degli effetti, e non solo effetti senza film. E a chi si trovasse a disagio con budella in costante bella mostra (delicatini!).
Giudizio: KKKk (per me 'ste due monnezze pari sono)
Sconsigliatissimo: a chi desiderasse andare a vedere un film con degli effetti, e non solo effetti senza film. E a chi si trovasse a disagio con budella in costante bella mostra (delicatini!).
Giudizio: KKKk (per me 'ste due monnezze pari sono)
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