lunedì 10 novembre 2008

Quantum (non multum) of solace

Liberi di credere che abbiamo dei pregiudizi su Daniel Craig. Liberi di pensare che, dopotutto, un film su James Bond non possa essere così brutto. Liberi, conseguentemente, di andare al cinema.
Ma per conto nostro "Quantum of solace" (traduzione italiana: un quanto di sollievo, o di sicurezza, o di sollazzo, non s’è ancora capito) è un film noioso, piatto e monocorde. Certo, se vi piacciono gli spari, le corse in macchina, le risse sulle impalcature che crollano, l’operazione non vi deluderà. Ma se vi aspettate un’avventura ironica, arguta e un po’ british, accomodatevi in un’altra sala.
Perché Craig, che forse in contesti più grezzi non sfigurerebbe, non ha nulla di 007. Nulla. È massiccio, torvo, tedesco (nonostante sia britannico). E non può permettersi un sorriso, dunque nemmeno il sesso. Quello che gli servono è pura tappezzeria.
Splendida, invece, Olga Kurylenko, l’ultima Bond–girl, e riuscito, almeno sul piano fisionomico, l’antagonista Mathieu Amalric. Ma poiché il regista, lo svizzero Marc Forster, non poteva permettersi barocchismi, e nel team di sceneggiatori figura Paul Haggis (autore di "Crash", dunque garanzia di polpettone), la vicenda scorre come un normale spin–off del ciclo di Bourne, privato del montaggio magico. Ossia pugni, pugni, pugni.
L’ideale, dunque, per Craig, a cui, nel corso dell’opera, attribuiscono anche più crimini di quelli commessi (o almeno lo fa Judi Dench, una M in crisi di autostima), proiettandolo a far danni un po’ ovunque: Palio di Siena, party ad Haiti, caserma boliviana. Con dialoghi ossuti a complemento. Torna pure Giancarlo Giannini, nel ruolo di Mathis, che in premio viene ucciso da un cattivo e gettato in un cassonetto delle immondizie dal più cattivo Craig, il quale rassicura: “a lui non sarebbe importato”. Vabè.
Per concludere, la trama. Non proprio riuscita. L’ambizione del plot è di affastellare organizzazioni criminali, governi-fantoccio e settori deviati dei servizi segreti. Appesantendo il tutto coi desideri di vendetta di Bond, ancora straziato dalla morte di Vesper Lynd dell’ultimo episodio (Eva Green, per chi si fosse risparmiato "Casino Royale"), e pronto a farla pagare al colpevole. Insomma, una specie di western, di poliziesco, di action. Cioè, di nulla.
LA SCHEDA
Quantum of solace
La frase: "ma che faccia fa?"
Sconsigliatissimo:
a chiunque abbia amato James Bond, quello classico. Aridatece il Vodka Martini. Agitato, non mescolato, brutti zotici.
Giudizio:
KKk

1 commento:

Anonimo ha detto...

In una parola: sparettoni